Abbiamo scoperto questo piccolo gioiello situato nel borgo gandolfino dei Castelli Romani, grazie ad uno spettacolo di Ariele Vincenti e ci è venuta voglia di conoscerne la storia.
Al civico 74 di Corso della Repubblica, la via principale di Castel Gandolfo, dal novembre 2021 è presente la Sala Toni Ucci, un progetto artistico molto particolare, intrapreso dall’Ass. Culturale Il tempo diverso, che lo porta avanti con estrema dedizione in virtù dell’impegno e della visione dei soci fondatori: Giorgio con sua moglie Marina, Massimo, Paola e Pietro. Una bella iniziativa che ha dietro una bella storia, che vale la pena raccontare e nella quale entriamo, accedendo nell‘ex cantina trasformata in palcoscenico.

Le scale di accesso alla Sala Toni Ucci
Varcando il portoncino di ingresso e scendendo le scale ci si cala subito nell’atmosfera particolare di questo spazio diverso, quasi sospeso fuori dal tempo. Con la sua visione del bello ed un grande entusiasmo, Giorgio Tomassi, detto Er Micione, è stato il motore dei lavori di ristrutturazione, in cui si sono impegnati in tanti per dare questa nuova sede all’associazione, che già aveva al suo attivo corsi, serate musicali e momenti di aggregazione, essendo nata nel 2017 dall’idea di sette amici. Il primo spettacolo nell’attuale sede si è tenuto il 21 novembre 2021.
Le dimensioni ridotte della sala sono anche la sua forza. Lo scopo era offrire al pubblico una sala teatro, in cui gli spettatori si sentissero a casa e in qualche modo protagonisti, in uno scambio di energia con gli attori – per la poca distanza tra la platea e la scena – e con il luogo stesso, per aver preso parte personalmente alla ristrutturazione. “Ogni singolo elemento, dalle mensole al pavimento del palco, ai camerini, tranne le sedie – specifica Giorgio – sono il risultato di un abile lavoro di recupero e di trasformazione dei materiali riciclati con creatività.” Quanto alla scelta del nome, è ricaduta su quello dell’attore romano Toni Ucci, scomparso nel 2014, a cui era personalmente legato da una bella amicizia – “nata sul pianerottolo di casa”, ci confida – perché la sua carriera rispecchia il senso e l’idea di teatro che anima questa esperienza unica.


I posti a sedere sono limitati al numero massimo di 30 – anche se Giorgio confessa che trova sempre il modo di non lasciar fuori nessuno – e riservati ai soci e a chi volesse diventarlo, sottoscrivendo all’ingresso una tessera associativa.

Su una porta della vecchia cantina sono affisse le locandine dei prossimi spettacoli in programmazione. “Una grande mano per fare il cartellone fin dalla prima stagione teatrale – prosegue a raccontare Giorgio – ci è stata data dall’attore Ariele Vincenti, che abita ad Albano e spesso si è esibito nella nostra sala con i suoi monologhi (quali La tovaglia di Trilussa e Marocchinate scritto con Simone Cristicchi, ndr) e con spettacoli di cui ha firmato la regia (come Rinaldo on the road di e con Romolo Passini). Con il passaparola ai suoi colleghi abbiamo visto arrivare tanti artisti, come Paolo Triestino, Loredana Piedimonte e Nicola Pistoia (interprete e regista di Opera Pia), Federico Perrotta e Valentina Olla che, rimasta entusiasta di questo luogo, spesso viene a testare i suoi spettacoli con una prima data qui da noi”. Gli fa eco lo stesso Ariele Vincenti, ricordando così: “In tempi in cui chiudono librerie e luoghi culturali, a Castel Gandolfo grazie a Giorgio Tomassi e alle persone della sua associazione è stato possibile inaugurare la Sala Toni Ucci – l’unico teatro al mondo con vista lago –con un cartellone di tanti bei spettacoli e tanti cari amici come Daniele Parisi, Giancarlo Fares, Andrea Alesio, Marco Cavallaro, Crescenza Guarnieri, Carmen Di Marzo, Claudio Boccaccini, Elisabetta Salvatori ed altri ancora”.
La programmazione spazia dalla commedia al dramma, passando per la musica e la poesia. Sabato 17 maggio debutterà in anteprima assoluta L’Imperatrice di Andrea Balzola, che vedrà protagonista Beatrice Schiaffino, che ne cura anche la regia insieme all’autore del testo.

Il camerino della Sala Toni Ucci dotato di un secondo bagno riservato agli artisti
Quando apre un teatro è sempre un bel pizzico di civiltà in più. Vale la pena raccontare la storia, con sapore di favola, della Sala Toni Ucci e dei suoi fondatori, che hanno creduto in questo progetto così tanto da non lasciarsi fermare neppure dalla pandemia, per tornare a far vivere il luogo, le relazioni umane e donare emozioni a quante più persone possibile. Vale ancor più la pena visitare questa sala teatro sia per gli eventi proposti (si tengono anche laboratori teatrali) sia per l’accoglienza dei gestori di questo piccolo spazio, animato da una grande energia positiva e in cui si respira arte. Nel foyer del teatro c’è anche un piccolo bar e, per chi lo prenota, a fine spettacolo è persino possibile mangiare un bel piatto di pasta accompagnato da buon vino locale, per concludere al meglio la serata, scambiando quattro chiacchiere talvolta anche al tavolo con gli stessi attori.
Articolo e foto di Margherita De Donato