Un monologo che resta uno dei cavalli di battaglia dell’attore, che conferma la sua grande sensibilità e capacità di interprete.
Con IL CUSTODE di Antonio Lauro, Paolo Triestino, interprete e regista, è entrato nella terna dei finalisti come miglior attore nella sezione monologhi della stagione 2002|2003 al premio Gli Olimpici organizzato dall’ETI e dal Teatro Stabile del Veneto.
Solo sulla scena, “il custode” entra in galleria per il suo lavoro quotidiano nella sala del Museo Nazionale di Reggio Calabria desolatamente deserta. Esprime la sua insoddisfazione per una vita che non ha mantenuto ciò che aveva promesso, sputando in faccia ai bellissimi Bronzi di Riace, esposti lì. Il suo è un rancore assurdo: l’ultima personale resa dei conti tra lui e le statue mute, mentre il mare fuori dalle vetrate fa sentire la sua voce prepotente. “Il custode detesta le due statue, simbolo dell’inganno perpetrato alla sua terra, al suo popolo, a lui stesso che tanto li ha accuditi e da cui non ha avuto nulla in cambio. (…) La certezza di un tranquillo lavoro da postino vicino Monza, rifiutato per rimanere nel museo foriero di prosperità. Tutto effimero, come la bellezza dei bronzi, così perfetta da far piangere il cieco che andava a visitarli, come la bellezza di una terra stuprata. E allora la rabbia partorisce lo scellerato proposito di vendetta…tradire i bronzi, traditori del mare, dandoli in pasto alle forze oscure della malavita e scappare poi lontano, con un conto in banca finalmente ricco. Vendere le proprie radici per una felicità improbabile”. (Fonte: Corriere dello spettacolo)
IL CUSTODE, inizialmente concepito in lingua italiana, è stato riscritto in dialetto reggino per restituire espressioni ed accenti altrimenti inesprimibili ed è giunto al suo ennesimo allestimento, passando attraverso numerosi ed importanti festival e rassegne e riscuotendo ovunque grandi consensi.
Paolo Triestino ha raccontato la genesi dello spettacolo, nato nel 1997, nel corso di una sua visita al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. durante la quale rimase colpito dal fatto di essere l’unico visitatore del museo, durante l’intera durata della sua permanenza all’interno della struttura. Per la creazione dell’opera, Triestino si è poi rivolto ad Antonio Lauro, sceneggiatore televisivo e teatrale, nativo di Reggio Calabria. La decadenza culturale si accompagna al trascurato paesaggio di Reggio, segnato dall’azione malavitosa della ‘ndrangheta. Da qui si sviluppa una riflessione che parte dai contenuti esistenziali comuni ad ogni uomo per ampliarsi alla “questione meridionale”.
Teatro di Paglia c/o Azienda agricola Il Nemus
Via delle Navi di Tiberio incrocio Via Perino – Lago (Nemi)
Apertura teatro ore 19:30. Inizio spettacoli ore 21:00.
Biglietto: intero 12€, ridotto 10€
Possibilità di mangiare bibite e panini prima e/o dopo gli eventi.
Per informazioni e prenotazioni: Tel: 3476739245
aziendaagricolailnemus@gmail.com
CONSIGLIATO: Indossare scarpe comode ed un giacchetto per la sera.
INDICAZIONI STRADALI: Arrivati a Genzano, scendere al lago di Nemi percorrendo Via Diana. Dopo circa 2,5 km troverete l’entrata del sentiero che conduce al teatro. Posteggiare lungo la strada negli appositi spazi blu. Portare monete per il parcheggio.

